venerdì 22 gennaio 2016

Medarot, perché la prima Girella non si scorda mai

Siccome sono una persona educata, garbata, e originale, iniziamo oggi qualcosa che più o meno chiunque ha fatto almeno una volta su internet, e no, toglietevi le mani dai pantaloni, zozzoni.
Parliamo di primi episodi, visto che lo fanno tutti, dal Dottor Manhattan a Yotobi, e che sono io, il figlio della serva?
E visto l'avatar che ho, di cosa potevo parlare, se non di Medarot?
Perché negli anni in cui impazzavano i Pokémon, la Rai tentò per anni di sottrarre a Mediaset una fetta di pubblico, o quantomeno, di salire sul carrozzone dei classici anime da post-compiti, o della mattina durante la colazione, in mai abbastanza rimpianti spazi come Go Kart, Bim Bum Bam e tanti altri.
E facciamo quindi un balzo nell'anno 2001 (15 anni, alla facciazza) e al contempo nel 2122, dove apparentemente, per i bambini è normale portarsi dietro dei robot armati fino ai denti.



Spiegone iniziale, e partono già i feels, di quando cercavi di affrettarti in ogni modo possibile per finire i compiti e vederti i millemila cartoni che davano su Italia 1 e Rai 2. Generazioni cresciute a pane e ignoranza pura.


Che a pensarci, con quelle gambe ti verrebbe da pensare che si muovano come Stewie Griffin.


Ma non si spreca tempo e subito via di sigla, che preoccupantemente, a 15 anni di distanza e senza che la Rai ritrasmettesse mai gli episodi, ricordo a memoria. #priorità
Ovviamente come ogni anime figlio dell'epoca che si rispetti, carrellata dei personaggi frequenti, tra cui


I cugini BDSM del Trio Drombo di Yattaman


Il trio di bulletti di cui uno s'è fottuto il cappello di Rosso di Pokémon


Il rivale del protagonista, che si sposta i capelli in modo diversamente eterosessuale


Il vecchio saggio a random 


L'incrocio tra Lupin III e Kaito Kid (o Ladro Kid, per chi vede solo Detective Conan, 'tacci di Gosho Aoyama)


E ovviamente parlando di robot, non possiamo farci mancare la versione del discount di Proto Man/Zero



Ma sopratutto, a 15 anni di distanza, finalmente capisco cosa diceva la voce da robot anni '80 nella sigla.



L'episodio inizia con un tizio che logicamente, dopo essere sopravvissuto ad un incidente d'auto in cui in 0.5 millisecondi il furgone su cui viaggiava è esploso (con lui ancora dentro, ovviamente), ne esce a malapena col fiatone, senza manco un po' di fuliggine addosso. Probabilmente perché avere anche solo la cravatta storta avrebbe gettato disonore sulla sua famiglia e gli spiriti dei suoi antenati l'avrebbero perseguitato in eterno.
Ma la fuga si rivela inutile, in quanto presto si accascia al suolo, ed i suoi inseguitori si appropriano della valigetta


Il cui essere incredibilmente (ed inutilmente) fantascientifica è obbligatorio per legge essendo la serie ambientata fra circa 100 anni, a dimostrazione che se prendiamo per il chiurlo gli anni '80 per essersi immaginati un futuro tutto LED, circuiti e macchine volanti, noi non siamo tanto meglio.
Tutto per custodire sta robetta qui


Questa medaglietta con su raffigurato un... un... coso.

Ma il rimirare l'inutilità della valigetta viene presto interrotto, perché questi fan sfegatati di Taffazzi con obbligo di antenna superfuturistica sulla testa vengono interrotti


Manco il tempo di dirgli "Non compriamo niente!" Che lui parte col suo motto
"Preparatevi a passare dei guai!", prima di ricordarsi di aver sbagliato serie.



Così, con una zipline spuntata dal nulla e nel nulla ritornata poco dopo, gli ruba il medal rubato faticosamente guadagnato e gli tira un classico fumogeno rosa dall'aria dubbia



Per poi fuggire con un metodo che sa di già visto. Mi dicono dalla regia che il Team Rocket ha appena contattato degli avvocati.
Ma mentre quei disadattati con la tutina nera lo inseguono, scopriamo che si era nascosto sotto il ponte, con altri cavi magici che compaiono dal nulla
Tuttavia, l'abilissimo ladro, mentre rimira il bottino


Lo fa cadere nel fiume


E come se non bastasse, gli si rompe anche il gancio a cui era appeso. Livello di sfiga da 0 a 100: beccarsi la maglietta rossa sull'Enterprise.

Cambio di scena, ed arriviamo a scuola, dove a quanto pare si sta per svolgere uno scontro emozionatissimo tra medarot, all'angolo sinistro, comandato dalla bulletta di cui prima


Un gatto con la fessura per le monete in testa, ed una vite che aggiunge quel tocco di finto-futuristico in più.


E quel che sembra essere uno scarto di biblioteca con dei libri sulle spalle, due fondi di bottiglia per occhi, e per qualche oscura ragione, delle campanelle come mani.


Ma eccolo, il vero protagonista della serie, con un aspetto che lo fa sembrare un incrocio tra Mario ed il tizio delle Pringles, l'arbitro, intelligentemente chiamato Mr. Referee, con l'oscuro potere di spuntare ovunque si parli di scontri tra medarot, che visto che praticamente chiunque ne ha uno in questo mondo, ti vien da pensare che siano in realtà una schiera di cloni-fratelli, come le infermiere Joy di Pokémon.
Ma ecco che inizia l'incontro, chi vincerà mai? La tensione è alle stelle, il risultato imprevedib...


Appunto.



E dopo il medal a forma di coso, ammiriamo quello a forma di pollo pensieroso che va a fuoco.
Iniziamo bene.



Ma facciamo quindi conoscenza del protagonista, Ikki, che come ogni protagonista shonen che si rispetti, fa l'espertone con un commento tecnico allo scontro che in confronto Beppe Bergomi e Bruno Pizzul fanno le radiocronache delle partite dei bambini.


Salvo essere preso per il cuculo dalla bulletta perché è un pezzentone senza Medarot


E come se non bastasse, anche dal narratore, comparso a caso col solo scopo di deriderlo. "Sempre più in alto!" (cit.)

Tornando a casa con Erika, l'amica "megareporter galattica" della scuola con la macchina fotografica finto vintage da hipster, passano davanti al negozio da cui passa sempre per vedere la vetrina


Imbattendosi in uno spottone per il merchandise della serie, solo che per quanto ne so, di merchandise Medarot in occidente non è mai arrivato nulla, se non un gioco GBA, uscito solo negli Stati Uniti, e poi più nulla. Da quanto vedo su internet però, la serie è ancora viva e di successo in Giappone.


Altro mezzo momento di derisione da parte del commesso amico di Ikki, che prosegue in quello che sarebbe un'altra perfetta pubblicità dei suddetti robot, se esistessero realmente, e qua un orecchio un minimo attento inizia a capire (evito spoiler, che non si sa mai).


Siccome Ikki è superpezzente, tira fuori dall'angolo degli scarti un Medarot preistorico a giudicare dalle tonnellate di polvere sopra, e ovviamente, giochi di parole incredibilmente poco originali sul termine kabuto-mushi, giapponese per scarabeo rinoceronte, visto che i giapponesi sono ossessionati dagli insetti e Metabee ha un corno in testa.


Mentre ad esaltare ulteriormente la pezzenteria di Ikki, arriva la medarot di Erika, cugina di Emiglio, con l'aria da scassamaroni tanto quanto la sua padrona.
Ma proprio mentre Ikki si lamenta tutto solo, vede qualcosa luccicare nel fiume, e siccome in Giappone il codice colore è diverso ed il rosso è dei protagonisti ed eroi


Lo sbrilluccichio ovviamente è il medal modello coso. Gioia e giubilo, se non per ricordarsi poco dopo che la madre è braccino corto e dice che un medarot se lo deve comprare coi soldi suoi.


Piccolo spazio per ricordare il cane deforme di Ikki, incrocio genetico tra un labrador ed uno stracchino

Focus tornato su uno dei tre bulletti, appena uscito tutto fiero dopo aver speso mille miliardi di yen in pezzi per il suo medarot



Per tornare a casa decide, molto intelligentemente aggiungerei, di passare per un vicolo oscuro, affettuosamente chiamato dagli abitanti della città "vicolo Whitechapel".
Manco a dirlo, il suddetto genio viene giustamente rapinato





Da David Bowie ed i suoi amichetti finto-satanici.
Andatosi a lamentare il giorno dopo dalla boss del trio, ovviamente Ikki ed Erika decidono di seguirli invece di andare dalla polizia, come farebbe ogni persona responsabile e sensata, perché Erika cerca uno scoop. Lo dicevo io che aveva l'aria da scassamaroni. Hipster del cavolo.


C'è anche da chiedersi un giornale stampato, scolastico oltretutto, cosa se ne faccia di un microfono da studio.

Così il trio dei pavidi, dopo aver trovato Bowie e compagni


In una scena che se presa fuori contesto presenta un elevato contenuto di pedofilia

Avendo dei dubbi sul fatto che siano veramente loro, fanno incazzare il trio, che al volo, si rifà trucco e parrucco




Letteralmente.

E tramite una tecnologia rivoluzionaria per l'epoca, l'episodio replica alla perfezione la reazione degli spettatori



Visto che chiamare la polizia è da persone sensate, Ikki e la versione asiatica venuta male di Henri Cartier-Bresson intervengono di persona, ovviamente armati solo di un medarot che sembra offensivo quanto una meringa, collezionando ovviamente solo una delle 5000 figure da cioccolatai dell'episodio.


Come se i 666 tatuati in giro non bastassero, a renderli ancora più satanico-tamarri ci sono i medarot-baphomet


E per qualche ragione, una fenice.

Con la bulla ultra-pavida che si schiera dalla parte dei crimini contro la moda ambulanti, la situazione è disperata.


E sopratutto, il livello di pedofilia delle scene aumenta preoccupantemente.

Preso per i fondelli anche da loro, finalmente Ikki fa una cosa sensata e decide di andare a chiedere aiuto a qualcuno. Finalmente qualcosa di sensato... la cosa puzza.



Manco a dirlo, comparsa del vecchio saggio a random (i cui dialoghi diverranno sempre più insensati mano a mano che la serie andrà avanti), e dopo il discorso simil-motivazionale che non vuol dire nulla


Sopratutto se aggiungi che alla fine gli voleva rifilare un pulcino

Ikki si da una mossa, e armato della impressionante cifra di un salvadanaio nemmeno del tutto pieno, torna al negozio e compra Metabee


Improvvisamente, la realizzazione che bastasse così poco a comprarlo colpisce entrambi, creando un varco nell'iperspazio, finendo quasi investiti dal Galaxy Express 999



Super-spiegone da primo episodio (che bene o male ripete quel che diceva la sigla) mentre assemblano Metabee, con una musica di sottofondo che ha un retrogusto di montaggio di allenamento da film anni '80.


Notiamo qui come i medarot si controllino tramite degli smartwatch, che dopo ben 100 anni sul mercato, hanno trovato una loro utilità




E mentre agli animatori stanno per scattare le manette, la situazione viene salvata in extremis da Ikki, che torna all'ultimo secondo


Che con una tecnologia che c'è da chiedersi perché non la si usi per spostarsi, teletrasporta Metabee in un turbinio di luci e fulmini sparaflashosi.
Manco fa in tempo a dire "E ora sono catsi amari per voi", che compare lui, il solo, l'inimitabile


MR. REFEREE!

che manco lui sa come c'è arrivato lassù, e sopratutto, perché.
Ma logicamente, visto che Ikki alle figure di cioccolataio ha fatto ormai l'abitudine, Metabee non si accende.


Cent'anni nel futuro, e le batterie si scaricano ancora in 15 minuti.




Con prevedibili conseguenze.
Ma per il principio del "ci devi credici", mentre le suonano a Metabee, continua a non perdere la speranza. E come per magia, alle parole "ammasso di ferraglia"


"E mo vi apro il cuculo"

E come da manuale, per il principio dell'underdog, ossia che il sottovalutato fa sempre il mazzo a tutti quanti, Metabee procede a massacrare i suddetti metabot punk-satanici senza troppi complimenti.




Tra mitragliatrici, lanciafiamme e lanciarazzi in mano a chiunque, comincio a pensare che questa serie sia rivolta al pubblico americano.

Sconfitti i nemici molto fru fru, festeggiamenti e giubilo, salvo poi che Metabee si gira incatsato da Ikki per averlo chiamato ammasso di ferraglia, e procede a discutere amabilmente, con calma, dignità e classe.


Dopotutto, Terminator non aveva sbagliato di tanto.








3 commenti:

  1. Non so, non mi fido molto... chi è che ha mai realmente visto il primo episodio di un cartone? È una cosa mai accaduta nella realtà.

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    1. Stranamente la Rai non era come la mediaset all'epoca

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    2. Io, sinceramente, ho sempre poca memoria di come iniziavano quei cartoni XD Nei miei ricordi, iniziano tutti in media res

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